domenica 25 aprile 2010

Le cose sono perchè noi le vediamo


- La vita imita l’arte assai più di quanto l’arte imita la vita. E questo deriva dal fatto che lo scopo cosciente della Vita è trovare un’espressione, e che è appunto l’Arte che le offre certe belle forme attraverso le quali realizzarsi. E da questo deriva come corollario che anche la Natura imita l’are, poiché gli unici effetti che costei può mostrarci sono quelli che abbiamo già visto attraverso la poesia, o dentro ad un quadro. E questa è la spiegazione della sua bellezza, ma anche della sua debolezza.
- La tua teoria è certo molto curiosa, ma per renderla completa devi dimostrare che anche la natura, non meno della vita, sia un’imitazione dell’arte. Sei pronto a dimostrare anche questo?
- Mio caro amico, io sono pronto a dimostrare qualsiasi cosa. Certo. Da chi, se non dagli impressionisti abbiamo quelle meravigliose nebbie scure che scendono giù lungo le nostre strade, offuscando le luci e cambiando le nostre case in ombre mostruose? Tu sorridi, ma considera la faccenda da un punto di vista scientifico e metafisico, e troverai che ho ragione. Perché, cos’è la natura? La natura non è una grande madre che ci ha partoriti. E’ la nostra creazione. E’ nel nostro cervello che prende vita. Le cose sono perché noi le vediamo, e quel che vediamo, e come lo vediamo, dipende dalle arti che ci hanno influenzati. Guardare una cosa è molto diverso dal vederla. Non si vede niente se non si è vista la bellezza. Allora, e solo allora, essa comincia ad esistere.
(da "La decadenza della menzogna" di Oscar Wilde)

venerdì 16 aprile 2010

Pensieri (s)fusi

La quiete dopo la tempesta.
(O dopo il temporale?)


Ma resta un dubbio.
Ma perchè il tuono arriva sempre dopo?!
(Viaggia con Trenitalia "vecchia scuola"?)

Marzo. I personaggi del mese...

Marzo fuori porta, per cui sono praticamente in ritardo di tipo un mese... ma almeno posso fare la mia scelta dei personaggi di quel mese in maniera più che ponderata. E vediamo chi viene in mente, perciò...

Partiamo dal cinema. Ovviamente mi sbuca alla mente un nome, il visionario Tim Burton e il suo ritorno con la più classico e la più internazionale delle fiabe: Alice in the Wonderland. Personaggi talmente immaginari da sembrare perfetti e assurdamente realistici. Non sbaglia un colpo, e io non mi perdo un suo film. A quando il prossimo?!


Giriamo pagina e arriviamo alla musica. Il mio mondo. Un nome ha dominato su tutti, ed è quello del rapper (americano credo) Taio Cruz. Sua la canzone "Break your heart" che i locali in UK mettevano non-stop. E sua, al mio ritorno, pure la mia canzone del momento, quella "Dirty picture" che mi ha permesso di rivalutare un'altra artista emergente, Kesha. E ora che ci penso..mmm.. che voglia di ballare...
E restiamo sul musica ma in maniera ibrida con la tv. E' finito Amici e ci ha donato una degna vincitrice, tanto che per una volta mi trovo ad essere d'accordo con il popolo sovrano. Emma Marrone, ora lanciatissima verso le vette alte delle chart. Io odio le bionde, ma con lei faccio decisamente un'eccezione.

E passiamo all'arte che valuto sempre così poco. Nel paio di mostre che mi è capitato di vedere ho realizzato che forse Picasso è stato decisamente sopravvalutato. E che ci sono artisti italiani che meriterebbero più successo e stima. Come Vanvitelli. Come Cattellan.
O come lui, tale Francesco Panini, di non so quale secolo. Questo mese io scelgo lui.

E serve un quinto nome. E qui a sceglierlo non sono nemmeno stato realmente io. Ma ero a Cambridge e il tema del giorno era la descrizione di un personaggio che stimiamo. Io se proprio avrei finito per scegliere Steve Jobs, ma l'altro italiano è andato più sull'italiano. E ha scelto Marco Travaglio. "Perchè sa fare informazione in modo oggettivo" è stata la sua fragile giustificazione. Non so che abbia sto uomo, ma io pure amo il suo modo di comunicare. Perciò il posticino finale del mese è tutto suo.
A prestoooo!

domenica 11 aprile 2010

La frase del giorno

A volte è necessario commettere un piccolo peccato
per conquistare una grande virtù.

domenica 4 aprile 2010

La ricetta del successo

Nothing in the world can take the place of persistence.
Talent will not, nothing is more common than unsuccessful people with talent.
Genius will not, unrewarded genius is almost a proverb.
Education will not, the world is full of educated derelicts.
Persistence and determination alone are omnipotent.
The slogan press on has solved and always will solve the problems of human race.
(Calvin Coodlige)



Per chi non l'avesse capito, il significato profondo è che non serve essere onesti o acculturati, talentuosi o geniali. Per ottenere successo bastano costanza e determinazione. E, why not, un briciolo di fortuna, aggiungerei io...

sabato 3 aprile 2010

Io...

..e l'incredibile piacevole sensazione
del mettere la vita in stand-by.
Per un pò...