“Qualcosa è accaduto al gentiluomo. Alla nozione stessa di gentiluomo. E’ calcificata, piena di crepe, disintegrata. Sarà colpa della liberazione e dell’emancipazione della donna. Sarà colpa dei reality-show. Sarà colpa di internet, che ha introdotto nelle nostre vite un’intimità di massa in assoluto contrasto con il significato originale del termine. Che evoca l’immagine, la sensazione di qualcosa comunque di un’altra epoca, di antiquato, ormai irrilevante.
Nel mondo reale, intanto, il concetto di comportamento socialmente accettato è cambiato. Oggi è lecito dire “puttana” in televisione […] e parlare casual, vestirsi casual e comprotarsi come se si desse del tu al mondo intero sembrano essere sintomi di ricercatezza. Bene, alcuni di questi comportamenti sono da gentleman, altri no. E la chiave dell’essere gentiluomo consiste proprio nel saper riconoscere la differenza.”
Nel mondo reale, intanto, il concetto di comportamento socialmente accettato è cambiato. Oggi è lecito dire “puttana” in televisione […] e parlare casual, vestirsi casual e comprotarsi come se si desse del tu al mondo intero sembrano essere sintomi di ricercatezza. Bene, alcuni di questi comportamenti sono da gentleman, altri no. E la chiave dell’essere gentiluomo consiste proprio nel saper riconoscere la differenza.”
…questa è un po’ la premessa apparsa in un numero di GQ che mi è capitato fra le mani, per presentare un articolo di consigli su come deve comportarsi un gentiluomo che vive nel ventunesimo secolo. Lungi da me elencarveli tutti, anche perché la granparte sono vere e proprie CAZZATE (esempio: Un gentiluomo non deve comportarsi come se ignorasse l’esistenza del cellulare, bensì deve gestirlo come qualcosa di meno importante della persona seduta dall’altra parte del tavolo. –Ma no!-). Così viene sottolineato che è necessario adeguarsi alla persona che si ha di fronte, e che il gesto di aprire una portiera può non essere apprezzato da una fervente femminista, che addirittura può anticipare l’uomo ed essere lei stessa a spalancare la portiera dell’auto (si vabbè, questa scena giuro che non l’ho mai vista…), e in quel caso? Beh si accetta con grazia e con un sorriso.
Ma la parte a mio avviso più esilrante sono i consigli di come un gentiluomo deve comportarsi se vuole porre fine ad una storia. Dopo una premessa di banali consigli, come quello di evitare frasi patetiche come –E’ un problema mio- o –non ti merito- perché “equivale a mollarla con un post-it sullo schermo del computer”, l’articolo detta delle regole del mezzo da utilizzare per torncare una relazione. Più o meno così: “Conoscenza on-line: rapporto senza sesso: e-mail, sms”; “Relazione allo stadio iniziale: qualche appuntamento e UN PO’ DI SESSO, poche aspettative: basta una telefonata”; “Relazione stabile: weekend passati insieme e amici in comune: faccia a faccia”; “Convivenza: indirizzo in comune con POTENZIALITA’ MATRIMONIALI: faccia a faccia, meglio se accompagnati da un avvocato”. Geniale!
Posto che non sono, non voglio essere e non sarò mai un GENTILUOMO, nel senso puramente stretto del termine. Ora voglio capire.. quindi… una “conoscenza on-line” è già considerata una relazione?! (Cavolo, allora posso ufficialmente considerarmi POLIGAMO!). E poi, qual è il limite per stabilire quanto è “un po’ di sesso”? (Esiste una misura precisa, o si va a “spanne”?) E infine, una “relazione stabile” c’è solo quando e se si passa un weekend in comune?! (Terrore! Il mondo di Uomini e donne è sempre più reale…)
Ma la parte a mio avviso più esilrante sono i consigli di come un gentiluomo deve comportarsi se vuole porre fine ad una storia. Dopo una premessa di banali consigli, come quello di evitare frasi patetiche come –E’ un problema mio- o –non ti merito- perché “equivale a mollarla con un post-it sullo schermo del computer”, l’articolo detta delle regole del mezzo da utilizzare per torncare una relazione. Più o meno così: “Conoscenza on-line: rapporto senza sesso: e-mail, sms”; “Relazione allo stadio iniziale: qualche appuntamento e UN PO’ DI SESSO, poche aspettative: basta una telefonata”; “Relazione stabile: weekend passati insieme e amici in comune: faccia a faccia”; “Convivenza: indirizzo in comune con POTENZIALITA’ MATRIMONIALI: faccia a faccia, meglio se accompagnati da un avvocato”. Geniale!
Posto che non sono, non voglio essere e non sarò mai un GENTILUOMO, nel senso puramente stretto del termine. Ora voglio capire.. quindi… una “conoscenza on-line” è già considerata una relazione?! (Cavolo, allora posso ufficialmente considerarmi POLIGAMO!). E poi, qual è il limite per stabilire quanto è “un po’ di sesso”? (Esiste una misura precisa, o si va a “spanne”?) E infine, una “relazione stabile” c’è solo quando e se si passa un weekend in comune?! (Terrore! Il mondo di Uomini e donne è sempre più reale…)