giovedì 26 febbraio 2009

Eternamente sospesi nel grigio...

"... Tutti scoprono, più o meno tardi nella loro vita, che la felicità perfetta non è realizzabile, ma pochi si soffermano invece sulla considerazione opposta: che tale è anche un'infelicità perfetta.

I momenti che si oppongono alla realizzazione di entrambi i due stati-limite sono della stessa natura: conseguono dalla nostra condizione umana, che è nemica di ogni infinito.

Vi si oppone la nostra sempre insufficiente conoscenza del futuro; e questo si chiama, in un caso, speranza, e nell'altro, incertezza del domani.

Vi si oppone la sicurezza della morte, che impone un limite a ogni gioia, ma anche a ogni dolore.

Vi si oppongono le inevitabili cure materiali, che, come inquinano ogni felicità duratura, così distolgono assiduamente la nostra attenzione dalla sventura che ci sovrasta, e ne rendono frammentaria, e perciò sostenibile, la consapevolezza.

Sono stati proprio i disagi, le percosse, il freddo, la sete, che ci hanno tenuti a galla sul vuoto di una disperazione senza fondo, durante il viaggio e dopo.

Non già la volontà di vivere, nè una cosciente rassegnazione:

ché pochi sono gli uomini capaci di questo, e noi non eravamo che un comune campione di umanità."


da "Se questo è un uomo" di Primo Levi



Posto che il libro non l'ho mai letto,
ieri mi è capitato di leggere questo brano,
e ne sono rimasto FOLGORATO.

Dopotutto, paradossalmente, è più positivo e ottimista di quanto sembri...

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