domenica 28 febbraio 2010

La mia canzone del periodo..

Mi scoccia ammetterlo, ma credo di non essere mai stato così voglioso di innamorarmi come in questo periodo. Sarà che è cambiato il vento, ma non ho ancora abbassato completamente tutte le mie ataviche barriere. Forse sono solo in attesa di trovare la persona giusta, che si è persa per strada... Forse è che solo domenica, ma mai avrei pensato di trovarmi ad apprezzare una canzone così...



Hai mai imboccato un innamorato?
Chiuso gli occhi e avuto fiducia?
Semplicemente avuto fiducia.
Hai mai lanciato per aria una manciata di brillantini?
Hai mai visto la paura sul volto e detto "non m’interessa"?
E' solo la metà dopo il punto di non ritorno,
la punta dell'iceberg,
il sole prima della bruciatura,
il tuono prima della luce e il respiro prima della frase,
ti sei mai sentito così?
Ti sei mai odiato per stare a fissare il telefono?
La tua intera vita in attesa dello squillo
che provi che non sei da solo.
Sei mai stato toccato così gentilmente da aver voglia di piangere?
Hai mai invitato uno sconosciuto ad entrare?
E’ solo la metà dal punto dell’oblio,
la clessidra sul tavolo,
la camminata prima della corsa,
il respiro prima del bacio,
e la paura prima delle fiamme.
Ti sei mai sentito così?

Eccoti, seduto in giardino che tieni il mio caffè
e mi chiami dolcezza.
Hai mai desiderato che una notte non finisse mai?
Hai mai preso al laccio la luna e le stelle e stretto forte la corda?
Hai mai tenuto il respiro chiedendoti se sarà mai meglio di stanotte?
Stanotte.
(Pink - Glitter in the air)

domenica 21 febbraio 2010

Febbraio. I personaggi del mese...

E anche febbraio ha ormai superato da giorni il suo giro di boa. E visto che il ritorno pare essere in questo caso più breve di quello che è stato per gli altri mesi, eccomi qui a cercare di tracciare ancora una volta le fila di chi sono i personaggi da stimare in questo mese, che presto se ne andrà.

Inevitabile iniziare dalla tv, che questo mese è stata univocamente monoplizzata dall'evento Sanremo, di cui ogni anno annunciano la morte e che ogni anno pare risvegliarsi come nemmeno Lazzaro ha mai fatto. Sorprendente infatti la conduzione di lei, Antonella Clerici, a mio avviso palesemente sopravvalutata, e che ineve è riuscita a fare incetta di ascolti e critiche positive. Finendo quasi per valere tanto oro quanto pesa, come si dice... E così è, inevitabilmente. Potrà piacere o no, ma lei i suoi soddisfacenti risultati li ha raggiunti. Ha impeccabilmente condotto la kermesse italiana più importante, divertendosi e lasciando alle spalle ogni possibile critica, con una semplice (e poderosa)... culata. Non potevo che fare il suo, di nome, per primo. E bbbbrava Antonella.

E con un file rouge nemmeno troppo sottile mi ritrovo a passare alla musica, di cui Sanremo avrebbe dovuto essere la casa madre. Ma non farei che ripetermi a citare nomi come Noemi o Malika, regine di questo festival. E troverei pure eccessivo citare qui il vincitore, quel Valerio Scanu proveniente direttamente dalla scuderia di Maria. I nomi che hanno veramente accompagnato il mio febbraio sono poi sempre quelli: Dashboard Confessional, Temper Trap, Khorakanè, Ratini e... Federica Camba. A lei, cantautrice nata in sordina, senza l'ausilio di nessuna partecipazione a sforna-successi tv, armata solo della sua musica e dei suoi testi, va questo posto d'onore. Il suo pezzo di lancio si chiama "Magari oppure no". Sonorità alla Lunapop, voce decisamente anticonvenzionale e ... grinta. La ricetta del successo è servita. Spero.

Il terzo nome è di solito legato al cinema. Ora mi sfugge se ho già avuto modo di citarlo il mese scorso, ma invitabilmente l'ultimo film che ho visto porta la targa di Muccino. E l'incredibile interpetazione di uno dei migliori attori che possiamo vantarci di avere, anche se negli ultimi anni si è un pò ritirato a fare il padre di famiglia. Perfetto, in ogni sua espressione. Bene, non ho null'altro da dire. Inevitabile che stia parlando di lui, Stefano Accorsi (in Casta').


E stavolta mi è venuto sin troppo facile trovare anche il quarto nome. Con un forzato parallelismo a Sanremo potrei anche dirvi che, così come il Festival si è dimostrato ANCHE una vetrina di chi è arrivato al successo senza necessariamente meritarselo, c'è stata un'altra manifestazione mondiale che ha invece fatto passare il concetto opposto. E che quindi ha premiato chi realmente meritvava di esserlo. E sto parlando delle olimpiadi. E farò un nome su tutti, visto che è poi l'unico di cui alla fin fine ho sentito parlare. Americano, inatteso vincitore del pattinaggio maschile. Pare chiamrasi Evan Lysacek. O almeno così mi pare di aver colto dalla rete.

Restava, se possibile, un quinto nome. E già dal mese scorso mi ero ripromesso di fare il nome di Bertolaso, quale degno rappresentante della Protezione Civile e di tutti quei volontari e non, che hanno fatto molto per l'Italia e non solo. Poi è scoppiata la polemica su una sua presunta corruzione, e ora non voglio esprimere giudizi, ma mi riservo quanto meno di prorogare la mia stima a data futura, quando le acque si saranno magari fermate un pò. Resta doveroso un plauso, per quello che hanno fatto in Abruzzo e pure per il loro recente sostegno ad Haiti, e per tutto quello che fanno in silenzio, alla Protezione di Civile.

..Bene. Fatto. Non resta che risentirci a marzo. Se ci sarò.
(E ammetto di essere stato tentato di aggiungere un sesto nome. E vi dirò pure che, laddove fosse stato, sarebbe sicuramente stato quello di Emma Bonino. E ho detto tutto.)

sabato 20 febbraio 2010

Il Bacio Perugina mi ricorda che...

Ciascuno mostra quel che è
dagli amici che ha.

(Ovviamente non concordo. Che poi volendo non mi pare nulla di incredibilmente nuovo. La frase "dimmi con chi vai e ti dirò chi sei" mi pare che cavalca il medesimo tema...)


giovedì 18 febbraio 2010

Dopo l'ariete non resta più nulla.

In questi giorni, che io sono così palesemente inesistente, sento "tutti" attorno a me parlare di muri e delusioni d'ammore. E tutti che non sanno capire se un addio sarà per sempre, o solo un arrivederci alla prossima puntata. E che non sanno decidere se stare fermi ad aspettare una telefonata che non arriverà, imbottirsi di alcool fino a chiedere al corpo di vomitare fuori le tossine in eccesso o agire. Agire, anche quando farlo significa sbattere la testa contro un muro, così solido e così evidente, e senza un ariete a disposizione. Io, anche se non so come mi comporterei laddove fossi in quella situazione, consiglio sempre l'ultima strada. Agire. Buttarsi contro il muro, provare ogni strada e non lasciare nulla di intentato. Anche laddove questo significasse stare peggio poi. Ma consiglio di agire, ma anche di capire quando il limite naturale delle botte in testa diviene non più sopportabile. Quando è necessario realizzare che il muro da abbattere è troppo duro per la nostra testa. E a quel punto, rassegnati, è necessario cedere. E capire che questo cedere non è necessariamente una sconfitta. Resterà magari l'amaro in bocca, per un pò, non c'è verso. Ma con un pò di gargarismi prima di andare a nanna passa tutto. E anche le botte, in un modo o nell'altro, si rimargineranno. Arriva per tutti, il momento di dire BASTA.
..compreso il messaggio? ;-)

lunedì 15 febbraio 2010

O finisce tutto con la superficie?

Questa canzone la ascolto da giorni. Ed ogni volta una frase diversa diviene più nitida, in mezzo ad un contesto ancora confuso. Ogni volta un diverso messaggio arriva dritto a me. Perciò, al fine di ottimizzare il tempo, ora rubo l'intero testo e lo faccio direttamente mio.
E un pò vostro, se vi va..


Guardami in faccia fratello, vorrei finisse quest’inverno,
vorrei non fosse ghiaccio eterno sull’asfalto che pesto.
Ogni volta con lo stesso gelo che portiamo appresso,
rinchiusi nel nostro universo…
Facciamo i nostri conti, ci incazziamo per i torti
e poi ci crediamo forti come pochi,
viviamo di stereotipi, e di giudizi comodi,
e nei rapporti preferiamo al cuore il portafogli.
Nei nostri volti, espressioni monocordi e sempre uguali
sempre schiavi di condizionali.
Immerso nei complessi esistenziali di chi invidia i bravi,
a poco a poco diventiamo sempre meno umani.
Cosa mancherà a noi occidentali?
Abbiamo tutto e lo mettiamo bene in vista,
slogan di una società arrivista al nostro sei individualista.
Non serve l’amore, non c’è ragione ch’esso esista

Ho bisogno d’amore, ti prego dammelo se ancora ce n’è ,
in questo mondo sento troppi perchè.
Alza gli occhi e guarda chi hai di fronte,
e poi dammi calore, in questo freddo delle strade
finché ne avrò abbastanza ancora dentro di me,
per scaldare tutte le parole…
Questa sera, non so com’è..
mi sento in pugno ad un sistema senza amore,
mi sento come modello quinto e tavolo…
per andar giù a riflettere e sai che ce (che c’è)…
che divise e poi fucili non li voglio con me
magari guardare il cielo e piangere,
inevitabile che, per ogni uomo che sta bene dieci soffrono
per ogni lacrima buttata c’è un ricordo.
Ho bisogno d’amore, vigliacco il mondo,
questo mondo, dove chi odia è avanti e chi ama è sullo sfondo
sempre se, uno sfondo c’è, o si ferma tutto con la superficie
che a volte è troppo fredda da riuscire a sopportare
la realtà è che la realtà fa male,
troppi.. per potersi accomodare tutti..
poco calore, poco amore e com’è poca la passione
troppa presunzione per amare altre persone
dai, colpiscimi più in fretta, dammi solo un’altra zolletta,
questa zolla di terra è sempre più fredda
ci fingiamo brillanti come Fonzie, ma siamo dei poveri stronzi, come Fantozzi
di questi tempi, stringere una mano qui a Milano è come quando sono a messa,
un gesto profano.. perchè infondo non ci credo,
e quando mi presento mi proteggo dietro a un vetro
siamo tutti uguali, concludiamo affari, protestiamo nelle strade perchè siamo pari
vuoi la verità ragazzo? di questo mondo pazzo a noi, non cene frega un cazzo:
la guerra, la fame, cazzate, facce preoccupate se va male con le nostre fidanzate
ci sfugge qualcosa, ci manca l’essenza,
datemi l’amore altrimenti vivo senza!

..
Hey Queste mura non lasciano spazio al dialogo
e sento soltanto.. che ogni notte rientro in un letto di ghiaccio,
fra mille pensieri.
E se talvolta mi guardo allo specchio
e ritrovo me stesso cambiato,
so che ogni giorno che passa ho sempre più bisogno d’amore ...

(Bassi Maestro ft. Numeri 2 - Ho bisogno d'amore)

domenica 14 febbraio 2010

Non voglio essere una preda. Però...


Ok. Ci sto. Qualcuno potrà pensare che sia un pò come la storia della volpe e l'uva, che quando qualcuno non riesce a raggiungere qualcosa si ripara dietro la scusa che forse, in effetti, quella cosa non la voleva poi così tanto. E qualcuno potrebbe anche avallare questa tesi con l'altrettanta famosa legge per la quale "chi la dura, la vince", ossia che spesso basta combattere per ottenere una cosa. Ma purtroppo la realtà ha dimostrato che, a volte, non va proprio così. Eppure resta vero che siamo solo noi artefici del nostro destino, e che quindi se in un dato momento della nostra vita non siamo felici, beh, forse in parte è perchè non lo vogliamo davvero essere. Ed è qui che interviene "il lupo", che ci chiede che senso abbia, in fin dei conti, la felicità. Alla fine esistono addirittura studi scientifici che dimostrano quanto la felicità sia fondamentalmente uno stadio deleterio per l'uomo. Infatti, se uno è insoddisfatto e "infelice" deve necessariamente reagire e mettere in moto una serie di comportamenti e reazioni per cambiare il suo "status". Se invece uno fosse costantemente felice, bene, finirebbe per adagiarsi lentamente su quello che è, creando staticità e assuefazione, e finendo così per tornare lentamente ad essere comunque infelice, ma senza accorgersene. Non solo, se dall'alba dei tempi i nostri antenati fossero stati davvero felici, forse oggi nemmeno ci saremmo più. Giusto che per la stessa legge ora esplicitata, la felicità li avrebbe portati ad abbassare le loro difese, diventando facili vittime per il predatore di turno. Quindi no, io non voglio essere una preda. Certo che però una qualche dose di felicità, così, mescolata con qualche sorso di caffè, non mi farebbe troppo male...

giovedì 11 febbraio 2010

Il pensiero del giorno...

24 anni? Hai ancora tutta una vita davanti!!!!

"Già. Ma allora forse non ne ho una dietro..."

domenica 7 febbraio 2010

Io resto io, anche in mezzo alla folla.

A coronamento di una serie di pensieri di questi ultimi giorni, il libro che sto leggendo mi ha ricordato che...

Diventerai qualcuno, un giorno...

Credo
ho sempre creduto
che ci sia qualcosa di speciale in me.
E sono speciale perchè so di essere chiunque.
Chiunque, in mezzo ad un oceano di piccoli chiunque
che credono tutti di essere Qualcuno.

(da "Oggi forse non ammazzo nessuno")


Non esiste la diversità. Esattamente come non esiste la normalità.

giovedì 4 febbraio 2010

Confido...

L'ultimo bicchiere e me ne andrò
che non se ne può più di tutte queste storie finte che
si vedono nei film, ma non ti danno mai qualcosa in più
di un freddo vuoto.


Già, un freddo vuoto è quello che mi è rimasto dopo avere visto l'ultimo film di Muccino. Distante anni luce da quel piccolo capolavoro che poteva essere "l'ultimo bacio". Un film angoscioso che disegna la nostra vita come il percorso cieco di piccole pedine impazzite accumunate dall'inevitabile paura di restare soli. Che un pò mi ci potrei pure rivedere, ma non certo per scelta. Per questo mi viene male a pensare che qualcuno, tornando a casa in auto, mi possa dire "Vabbè, che sarà mai.. alla fine così è la vita". Così è la vita? Io ancora spero di no. O almeno non sempre. Confido che un uomo non stia con una ragazza a caso solo perchè quella che ama ha deciso di iniziare la vita con un altro. Confido che questa stessa ragazza non accetti di passare il suo futuro con un uomo che è così evidente che non la vuole. Confido che quell'altra ragazza, invece, abbia la forza di scegliere fino in fondo cosa voglia dalla sua vita. O, meglio, chi voglia. E che quindi non viva in balia degli eventi ma prenda il coraggio di staccarsi da una storia che già l'ha fatta soffrire. Confido che un figlio abbandonato non debba per forza accettare il padre che ha scelto di stare lontano. Così come non credo abbia senso che una coppia che è così evidente che non ha un motivo valido per stare assieme, ci stia per forza. E questo motivo valido non può essere certo un figlio in arrivo, per di più nemmeno totalmente loro. E confido che il suicidio non sia mai una strada. E che per dimenticare una persona non basti una risata su un muretto. Confido di arrivare un giorno a credere all'amore. Confido nel riuscire a stare da solo, almeno qualche volta, almeno un pò. E confido di condividere un giorno la pienezza che posso trovare solo in me stesso con un'altra persona. Ma perchè con questa persona ci voglio stare, non perchè ho bisogno di una spalla su cui piangere o di un corpo caldo da stringere. Poi confido anche di trovare un lavoro, un senso alla mia vita e magari di risolvere almeno un quarto dei dubbi che accompagnano da sempre l'umanità. Forse confido in troppe cose. Ma al momento è così che mi va..