lunedì 31 agosto 2009

Per tutti quelli che mi chiedono che lavoro farò "da grande"...

Io non voglio crescere
andate a farvi fottere
(Charlie fa surf - Baustelle)


domenica 16 agosto 2009

Il dilemma della ghigliottina

Ieri, spaparanzati sotto il caldo sole di Ferragosto, c'è stata una rapidissima diatriba sull'anima. Da un lato un'amica, che caldeggiava la sua idea che il nostro corpo è solo polvere e che ciò che conta è soltanto l'anima (i famosi 21 grammi...), perchè tutti noi ne abbiamo una ed è quella l'unica cosa che rimane una volta che noi ce ne andremo. Dall'altro io, che nella mia fottuta razionalità le ricordavo che io ho ben altre visioni in proposito: che l'anima non può ragionevolmente esistere, e che i sentimenti e tutto ciò che si suole ricondurre all'anima altro non sono che un'altra forma della razionalità, e che come tale risiedono soltanto nel cervello. Il cuore, dopotutto, è notoriamente un semplice muscolo che pompa sangue...
E nella mia arringa in difesa del mio pensiero ho aggiunto che la morte è ciò che pone fine al tutto, che la nostra parte materiale è destinata inevitabilmente ad assumere una nuova forma e che non esiste nessun paradiso e nessuna vita eterna. E allora come spiego la morte? Beh, forse perchè si apprezza realmente solo che ciò prima o poi finisce, o più semplicemente perchè è giusto lasciare spazio ad altri, per permettere a chi verrà dopo di noi di non sprecare la sua, di occasione.
E l'anima? L'anima non può esistere perchè se ci fosse, dovrebbe essere eterna. E, per definizione quindi, non nasce e non muore. Ma allora non è nata con noi, ma già c'era. E poichè non è plausibile ipotizzare l'esistenza di un magazzino di anime, un ripostiglio di "soffi di vita" in attesa di essere distribuiti al mondo, significherebbe che prima apparteneva a qualcun altro (o a qualcosa d'altro). E si finirebbe così per credere alla reincarnazione, e non certo al Paradiso, una sorta di mega cesta costruita dalla nostra immaginazione per raccogliere i sogni e le speranze che ancora abbiamo di poter essere, a modo nostro, immortali. (Solo) una fatua illusione. Ma se così fosse, e se fosse quindi che la nostra anima, prima era di altri e dopo sarà di altri ancora, allora non è realmente nostra. E vivremmo costantemente accompagnati da un'anima in prestito, da qualcosa che ci è stato dato a tempo, consci che presto dovremo restituire al mittente. E allora anche l'ultimo barlume di romanticismo insito nella visione cristiana dell'anima e della vita eterna perderebbe ogni sua ragione d'essere...
Ovviamente non posso pretendere di avere la verità in tasca, ma vi posso lasciare quantomeno con un interessante punto interrogativo: il dilemma della ghigliottina.
Immaginate di essere nel Medioevo e di essere stati accusati di un qualsiasi reato punibile con la ghigliottina. Il boia vi fa accomodare e vi costringe ad infilare la testa in quel veicolo di morte. L'ultima preghiera (che uscirebbe da sola anche fra le labbra di chi fino a quel momento non ha mai creduto in un Dio) e ZAC! Un taglio netto. Da una parte il corpo, dall'altra la testa. E a qual punto? Da che parte della ghigliottina siete, voi?

giovedì 13 agosto 2009

...è quasi amore...

Non ho ancora ben capito se sono io a vederla in maniera diversa, rispetto alla massa, o se è la massa a differenziare il suo punto di vista dal mio.
Di che parlo?
Dell'origine delle storie d'amore...
Parlando con un'amica è uscito che lei ritiene che non si potrà mai iniziare (seriamente) una storia se non si parte convinti di volerla.
Tradotto? Che uno in pratica deve decide prima con che presupposti intende inizare una precisa conoscenza con un'altra persona...
..e io sta cosa la trovo decisamente folle.
Cioè io non posso decidere di volere una relazione più o meno lunga, una frequentazione aperta piuttosto che un'amicizia di letto, un incontro di sesso piuttosto che un semplice scambio di opinioni con una persona, se nemmeno l'ho mai realmente conosciuta...
Io sono per lasciare che le cose accadano da se..
nel senso che non posso partire con un obiettivo statico, giusto che in quel caso uno finisce per stare con qualcuno solo perché vuole UNA storia, e non perchè vuole una storia con quella precisa persona.
Io, al contrario, sarei per il conoscere una persona e se ci sto bene rivederla, e così via finchè la volontà di “ufficializzare” la cosa non arriva per conto suo.
L’amore deve essere una cosa naturale, non forzato.
Un setimento che fluisce, non qualcosa che segue un itinerario già scritto.
...un insieme di eccezioni, non certo di regole…
Certo, ora potremmo aprire la parentesi che io ancora non l’ho trovato questo amore… …ma al momento questo non basta a farmi cambiare prospettiva.

sabato 8 agosto 2009

Un Dio senza filtro...

..direttamente da un commento dall'altro mio blog...
La ragione non può spiegare tutto, non è possibile che tutto possa essere misurato, pesato, contato, reso chiaro ed evidente agli occhi della gente tramite una controprova. Questa è la mia ignoranza. E non puoi dire che la vita della gente è miserabile solo perchè si aggrappa a qualcosa, perchè ha bisogno di credere in Dio o in Allah. Ciascuno di noi per non morire dentro ha bisogno disperatamente di aggrapparsi a qualcosa.

A parte che la frase non l'ho scritta io, ma tale Harold Croto. Detto ciò credo anch’io, come lui, che sia inutile vivere aspettando una vita che nemmeno sappiamo se c'è davvero. Credo che questa sia la nostra occasione e che in questa dobbiamo vivere. Credo che l'importante sia avere dei valori e degli ideali e non certo che questi siano quelli impostaci da una cultura e da una religione, fra l’altro piuttosto anacronistica e oscurantista. Non solo. Io non credo che l'uomo possa fare a meno di Dio, nel senso che nessuno di noi è onnipotente, onniscente e nemmeno semplicemente autonomo, fra l'altro. Ma credo che l'uomo possa fare a meno di un FILTRO UMANO per raggiungere questo Dio...
...non so se mi spiego...
…e, inoltre, vorrei far notare che gli scienziati possono vivere senza religione, ma mi pare che i religiosi non possano vivere senza la scienza. Ma, come sempre, ai posteri l'ardua sentenza...

..tutto ciò a che pro? A farmi dire da Facebook che...

venerdì 7 agosto 2009

Più o meno come fa un piccione...

Perché il sesso è fondamentalmente, come ricorda appunto il suo nome, una competizione fra (i geni di) uomini e donne. E questa competizione spiega anche perché gli uomini siano naturalmente poligami, e le donne ossimoricamente monogame e adulterine. L’uomo ha infatti tutto l’interesse evolutivo ad avere il maggior numero di figli al minor costo possibile (e io qui abbasso incredibilmente la media). La donna, invece, ha i contrapposti interessi evolutivi a trovare da un lato un compagno stabile e affidabile che l’aiuti ad allavare la prole, e dall’altro un partener sessuale che sia il più possibile valido geneticamente (mii, se siete complicate…): e, come si sa, l’identikit del bravo marito non coincide mai con quello del bravo amante.
Come conferma uno studio riportato da Ridley, infatti, “in Europa Occidentale le femmine sposate scelgono di avere relazioni sessuali con maschi dominanti, più vecchi, più attraenti e sposati; più un maschio è attraente e meno sarà premuroso come padre e all’incirca un figlio su tre è frutto di un concepimento adulterino”. Lo studio, però, riguarda le rondini…ma prova quantomeno che tutti coloro che vorrebbero imporre una morale sessuale “secondo natura” non sanno assolutamente di cosa parlano…
(da “Il matematico impertinente” di Piergiorgio Odifreddi)

lunedì 3 agosto 2009

Ai credenti il Regno dei Cieli, ai brillanti il Regno della Terra...

"E se le cose vere le mettiamo da una parte,
quelle SUPPOSTE, dove ce le mettiamo?"
(Toto')


Letta all'interno di un libro per sostenere l'utilità della scienza e della ragione a fronte dell'inutilità della religione e della superstizione

domenica 2 agosto 2009

Agosto. I personaggi del mese (scorso..)

Altro mese, altra chart.

Visto che la mie doti da lettore del futuro sono palesemente fallite, ho deciso di cambiare che (dicono) non guasta mai... Indi-per-cui, anzichè prevedere coloro che ci (mi) accompagneranno in questo afoso agosto, mi metto a celbrare coloro che sono stati personaggi "cult" del mio personalissimo luglio 2008, ormai pure retaggio del passato. E vediamo un pò...

1. Elio Germano.
Mi sono imbattuto in "mio fratello è figlio unico" quasi per caso. E ne sono rimasto foglorato, aggiungendolo alla lista dei meritevoli film del nostro cinema (assieme a titoli come "romanzo criminale", "l'ultimo bacio", "le fate ignoranti" e pure "cemento armato"). Ma ho altrattanto apprezzato anche il protagonista, appunto. Questo Elio Germano che è stato decretato dalla sua generazione di attori come la migliore promessa del nostro cinema. E, io, mi aggrego inevitabilmente a questa loro nomina...

2. Insy Loan.
E parliamo di scrittori, o di blogger trapiantati in editoria. E non poteva non esserci che lui. Dopo essermi piegato dal ridere a leggere la genialità del suo libro, le risate continuano alla scoperta del suo blog. Questo "Insy Loan e lo stato delle cose" di cui ormai sono diventato un fedele lettore, e fan. E bravo Ale...

3. Miriam Leone.
Mi era d'uopo scegliere anche un qualsiasi rappresentante della tv, seppure ne sia piuttosto lontano in questa fase della mia vita. E poichè Belen e il suo fondoschiena li ho già osannati altrove, mi pareva giusto omaggiare lei. Che già avevo adorato a seguito di un'intervista a Radio Deejay e ora ho potuto apprezzarla pure come conduttrice mattutina della Rai. Miss Italia non per niente.. e dire che ho sempre detto di trovare le rosse piuttosto inutili...

4. Federica Pellegrini.
Credo che, in questo caso, nemmeno sia realmente necessario addurre un perchè. Cioè, un record mondiale non lo si fa tutti i giorni.... figurandosi poi che io non so nemmeno nuotare...

5. Giorgio Pasotti.
Potrei riscrivere pari pari le cose che ho detto di Elio, ma non avrebbe senso. Ho visto parecchi film suoi, perfino quelli più "di nicchia" come "Dopo mezzanotte" e "Volevo solo dormirle addosso". E, non so perchè, ma riesce ad essere centrato in ogni ruolo che fa. Ora, non ci resta che vederlo invecchiato nel sequel de "L'ultimo bacio" per consacrarlo definitivamente nell'olimpo degli attori del nostro cinema...


Doverose citazioni anche a Nicolas Vaporidis, Carolina Crescentini, Jake Gylenhall e Clive Owen. attori di film che ho visto in questo luglio che se ne va... e la musica? Beh.. i nomi sono i soliti: la Vanoni dei giorni nostri: Malika Ayane, la voce più calda della musica: Mario Biondi, il poeta musicista: Fabrizio Moro, il classosissimo mio sosia: Gary Go.. e il funk-pop irresistibile dei Black Eyed Peas. Agosto, caro agosto, ora tocca a te...