domenica 16 agosto 2009

Il dilemma della ghigliottina

Ieri, spaparanzati sotto il caldo sole di Ferragosto, c'è stata una rapidissima diatriba sull'anima. Da un lato un'amica, che caldeggiava la sua idea che il nostro corpo è solo polvere e che ciò che conta è soltanto l'anima (i famosi 21 grammi...), perchè tutti noi ne abbiamo una ed è quella l'unica cosa che rimane una volta che noi ce ne andremo. Dall'altro io, che nella mia fottuta razionalità le ricordavo che io ho ben altre visioni in proposito: che l'anima non può ragionevolmente esistere, e che i sentimenti e tutto ciò che si suole ricondurre all'anima altro non sono che un'altra forma della razionalità, e che come tale risiedono soltanto nel cervello. Il cuore, dopotutto, è notoriamente un semplice muscolo che pompa sangue...
E nella mia arringa in difesa del mio pensiero ho aggiunto che la morte è ciò che pone fine al tutto, che la nostra parte materiale è destinata inevitabilmente ad assumere una nuova forma e che non esiste nessun paradiso e nessuna vita eterna. E allora come spiego la morte? Beh, forse perchè si apprezza realmente solo che ciò prima o poi finisce, o più semplicemente perchè è giusto lasciare spazio ad altri, per permettere a chi verrà dopo di noi di non sprecare la sua, di occasione.
E l'anima? L'anima non può esistere perchè se ci fosse, dovrebbe essere eterna. E, per definizione quindi, non nasce e non muore. Ma allora non è nata con noi, ma già c'era. E poichè non è plausibile ipotizzare l'esistenza di un magazzino di anime, un ripostiglio di "soffi di vita" in attesa di essere distribuiti al mondo, significherebbe che prima apparteneva a qualcun altro (o a qualcosa d'altro). E si finirebbe così per credere alla reincarnazione, e non certo al Paradiso, una sorta di mega cesta costruita dalla nostra immaginazione per raccogliere i sogni e le speranze che ancora abbiamo di poter essere, a modo nostro, immortali. (Solo) una fatua illusione. Ma se così fosse, e se fosse quindi che la nostra anima, prima era di altri e dopo sarà di altri ancora, allora non è realmente nostra. E vivremmo costantemente accompagnati da un'anima in prestito, da qualcosa che ci è stato dato a tempo, consci che presto dovremo restituire al mittente. E allora anche l'ultimo barlume di romanticismo insito nella visione cristiana dell'anima e della vita eterna perderebbe ogni sua ragione d'essere...
Ovviamente non posso pretendere di avere la verità in tasca, ma vi posso lasciare quantomeno con un interessante punto interrogativo: il dilemma della ghigliottina.
Immaginate di essere nel Medioevo e di essere stati accusati di un qualsiasi reato punibile con la ghigliottina. Il boia vi fa accomodare e vi costringe ad infilare la testa in quel veicolo di morte. L'ultima preghiera (che uscirebbe da sola anche fra le labbra di chi fino a quel momento non ha mai creduto in un Dio) e ZAC! Un taglio netto. Da una parte il corpo, dall'altra la testa. E a qual punto? Da che parte della ghigliottina siete, voi?

2 commenti:

  1. DICIAMO CHE IL DISCORSO ANIMA E' STATO AFFRONTATO IERI CON MOLTA SOMMARIETA', COMPLICE IL CALDO, LA MANZANZA DI CONCENTRAZIONE E ALTRE RAGIONI CHE POSSIAMO INTUIRE. IN OGNI CASO NON CREDO CHE L'UOMO, NEL SUO INFINITO BISOGNO DI CELARSI DIETRO ALLA FUGACITA' DELLA VITA PER COMPIERE LE PIU' ASSURDE E ANCHE PIACEVOLI SCIOCCHEZZE, SIA CONTENTO E COMPLICE NEL SOSTENERE LA REINCARNAZIONE, SI PREFERISCE PENSARE CHE QUESTA SIA L'UNICA POSSIBILITA' CHE ABBIAMO E COME TALE DEGNA DI ESSERE COLMA DI TUTTO. PER QUANTO RIGUARDA "IL MAGAZZINO DELLE ANIME" TOGLIEREBBE A NOI EGOCENTRICI L'UNICA COSA DI CUI SIAMO CERTI, LA NOSTRA UNICITA', QUINDI CHE DIRE? VISTO CHE PER IL MOMENTO NINTE E NESSUNO CI PUO' INNIETTARE LA SOLUZIONE DI QUESTO ETERNO DILEMMA, PENSIAMOLA UN PO' COME VOGLIAMO, IMMAGINIAMO IL DOPO, O IL NON DOPO COSI' COME SPERIAMO SARA', INNIETTIAMOCI OTTIMISMO ULTRATERRENO.
    IO AD ESEMPIO CREDO CHE L'ANIMA ESISTA MA SIA UNA SORTA DI UNIONE INSCINDIBILE DI QUEL CHE SIAMO OGGI E NEL MOMENTO IN CUI NON VIVIAMO PIU' ANCHE LEI SE NE VA CON NOI, NON POSSO CREDERE CHE GL'ESSERI UMANI SIANO ALLA STREGUA DI OGNI ALTRO ESSERE VIVENTE E NON SOLO PER QUANTO RIGURDA L'INTELLIGENZA E LA SUA MESSA IN PRATICA, VI DEV'ESSERE QULCOSA IN PIU', E SE CI FA PIACERE LA PAROLA ANIMA, NEL SENSO PIU' AMPIO DEL TERMINE, POTREBBE ESSERE LA RISPOSTA.

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  2. quindi sempre e cmq un'anima a tempo, che muore con noi?.. che alla fine è un pò un modo più romantico per intendere una "non anima"..

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