martedì 26 maggio 2009

E se la vita non fosse SOLO un'insieme di date?

“ E’ il processo e non la ricorrenza quello che dovrebbe interessarci. "
da “Per sempre giovane” di Gianni Bondillo)

Con questa riflessione inizia il romanzo che giusto stamattina ho iniziato a leggere. Tutti noi siamo abituati a mappare la nostra vita come un insieme di date, di scadenze, di avvenimenti che riteniamo talmente importanti da essere degni di essere segnati sul calendario come “punti di svolta” della nostra esistenza. Il giorno della nascita, la data del matrimonio, una laurea, la nascita di un figlio, il giorno del divorzio. Eventi, questi, che riteniamo essere una sorta di “giro di boa”, di “punto di non ritorno”, di momenti dopo i quali qualcosa non sarà più come prima. Ma, sottolinea l’autore, in realtà non è davvero così. In realtà questi non sono realmente l’inizio di qualcosa, quanto piuttosto le mete, i punti di arrivo di qualcos’altro. Sono il culmine di un processo, di un insieme di fatti, di un pezzo di vita che abbiamo passato, e che solo allora, quando finisce, siamo in grado di dargli una forma mettendoli a fuoco con la luce della ragione. Ma allora, forse, sono questi processi, più che queste stupide date, a meritare di essere ricordati. Forse due persone sono sposate ancor prima della data del matrimonio, lo sono già dal momento in cui realizzano di voler passare con l’altra persona il resto della loro esistenza. Forse due persone sono già divorziate nel momento in cui si accorgono che qualcosa nel loro rapporto si è incirnato in maniera irreversibile, quando realizzano che il vaso che si è rotto non potrà più essere riparato. Che la colla non basta. Forse è già allora, più che nel momento che appongono la loro firma su un atto ufficiale, che i due sono divorziati. Forse allora molti di noi sono già morti prima del reale momento in cui l’ultimo respiro lascierà definitivamente il loro corpo. Forse allora sono davvero questi processi, quelle strade della nostra esistenza che percorriamo senza accorgerci, se non soltanto quando siamo giunti al capolinea, a rappresentare la nostra vita, il nostro passato, la nostra storia. E forse davvero la vita non può essere soltanto quella stupida sequenza di date con cui, per inerzia o per comodità, ci convinciamo di poter tracciare il nostro passaggio nel mondo…

“…solo ora ripenso a come certe ricorrenze, certi avvenimenti, quelli che non ho mai segnato su nessun calendario con la mia matita rossa, che nel tempo ho accantonato (se non dimenticato del tutto), forse siano più determinanti per la mia vita di quanto me ne renda conto.”


2 commenti:

  1. QUESTO TUO DIARIO MERITA UN COMMENTINO, ANCHE PERCHE' MI RENDO CONTO CHE ULTIMAMENTE HO TRASCURATO I TUOI BLOG, MA QUESTO HA ATTIRATO LA MIA ATTENZIONE.
    PARLA DI DATE E DI MOMENTI, LE DATE NON CREDO SIANO IL FULCRO DI NULLA, MA FORSE UNA SORTA DI "SCUSA" PER "RICORDARCI" CHE QUEL MOMENTO, HA FATTO E FORSE FA, PARTE DELLA NOSTRA VITA, CAPITA DI SOFFERMARCI SU QUELLA DATA NON PER IL GIORNO CHE RAPPRESENTA MA PER LA SENSAZIONE CHE CI HA DATO E RICORDARE IL GIORNO, L'ORA, IL MINUTO E' COME IMPORCI DI NON DIMENTICARLO.
    I PERCORSI SONO TUTTO MA SE NON APPRODANO A NULLA SEMBRA QUASI DI NON AVERLI VISSUTI AFFATTO.

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  2. ..sempre là stiamo.. come nel film che avevo visto... ci illudiamo che collezionando date e ricordi anche qualcosa che sia finito in relatà sia ancora con noi.. boh... chissà poi fino a che punto è vero

    ps.. credo di averti trovato il moroso...

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