lunedì 4 maggio 2009

Quel palcosenico chiamato vita

C: “Ma come! NON puoi NON credere nei sentimenti. Sono il sale della vita!”
M: “Infatti. Ma il sale provoca ipertensione.”
C: “Si vabbè… e pure la cellulite!”

...parlando d'amore e di morte, sono finito dentro questo scorcio di dialogo...

"Non ha senso dire che ci sono cose che uno vorrebbe fare prima di morire. Ma anche solo perchè tanto, se non hai tempo di farle qui, dopo di tempo ne avrai un'infinità..."
"Tutte cazzate! Ci sta il tuo discorso se lo leggo nel senso che ciò che vorrei fare lo potrei fare senza aspettare la spinta della morte imminente.
Ma non tutto il resto. Io non credo in un'altra vita... poi"
"Cioè? Credi non ci sia nulla dopo la morte?!?"
"Beh, si, che senso avrebbe questa vita se ce ne fosse davvero un'altra dopo? Non avrebbe più senso vivere solo quella?"
"No.. è come per uno spettacolo. Uno deve fare le prove, no?"
"No. Cioè sì, le prove ci stanno. Ma non in questo caso. La vita è un palcoscenico di improvvisazione. Lo sperare in una sorta di dopo-vita è un lusso che non possiamo permetterci. Ma se poi voi volete crederci perchè vi aiuta a vivere meglio, non ci trovo nulla di male. Però che senso avrebbe una vita eterna se quella di qualcuno finisce per essere inevitabilmente più eterna di altre?
Lo spettacolo è uno. Non ci è concesso sbagliare."

...Beh vabbè...
ovviamente ieri sera tutte queste considerazioni che ho aggiunto ora non mi sono uscite per davvero... ma sarà un nostro piccolo segreto... ;-)


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