sabato 28 marzo 2009

Salendo sulla giostra della vita...

Giacchè la mia mente è COMPLETAMENTE altrove, da "vecchia volpe" quale sono, vedrò di non lasciarvi a "bocca asciutta" e pubblicherò un brano tratto da un libro che lessi anni fa. A voi... (o dovrei dire "a te"? ahah)


"Oggi sono passata davanti ad un luna-park. Ma poiché non posso scialare il denaro, mi sono fermata soltanto per osservare la gente. Sono rimasta a lungo davanti alla montagne russe: vedevo che la maggior parte delle persone ci saliva in cerca di emozioni , ma quando i vagoni cominciavano a muoversi, tutte avevano una paura tremenda e chiedevano di fermare la corsa. Che cosa vogliono? Se hanno scelto l’avventura, non dovrebbero essere preparate ad arrivare sino alla fine? Oppure pensano che sarebbe più intelligente non percorrere questi saliscendi e divertirsi su una giostra, girando in tondo? Per il momento, sono troppo sola per pensare all’amore, ma devo convincermi che tutto passerà, che troverò un impiego e che sono qui perché ho scelto questo destino. La mia esistenza è come le montagne russe – si, la vita è un gioco forte e allucinante, la vita è lanciarsi con il paracadute, è rischiare, è cadere e rialzarsi, è alpinismo, è voler raggiungere la vetta di se stessi, e ritrovarsi insoddisfatti e angosciati quando non ci si riesce. Non è facile stare lontano dalla famiglia, non parlare la lingua con cui posso esprimere tutte le mie emozioni e i miei sentimenti, ma da oggi, quando sarò depressa, ripenserò a qual parco dei divertimenti. Se mi fossi addormentata e risvegliata all’improvviso sulle montagne russe, che cosa avrei provato? Ebbene, la prima sensazione sarebbe stata quella di sentirmi prigioniera: essere terrorizzata dalle curve, avere voglia di vomitare e fuggire via da lì. Se, invece, fossi stata fiduciosa, avrei detto che i binari sono il mio destino, che Dio sta guidando il vagoncino e che questo incubo si trasformerà in ebbrezza. Diventerà esattamente ciò che è nella realtà: l’attrazione delle montagne russe, un divertimento sicuro e affidabile che avrà sempre un capolinea. Ma fintantoché dura la corsa, io devo guardare il paesaggio che mi circonda e urlare d’eccitazione.
(da 11 minuti di Paulo Coelho)

2 commenti:

  1. IL COMMENTO LO LASCIO SOPRATTUTTO PER DARTI PROVA CHE DA QUA CI PASSO SEMPRE E CHE SOLITAMENTE LO TROVO PIU' CURIOSO DEL BLOG UFFICIALE.

    LO STRALCIO DI LIBRO E' FORTE, VERO, CRUDO, E PER ESSERE CAPITO SERVE UNA CONSAPEVOLEZZA CHE IN CERTI MOMENTI HAI LA SENSAZIONE DI NON AVERE QUANTO CREDEVI, CMQ. SU QUESTE MONTAGNE RUSSE NON SO COME SI FACCIA A GUARDARSI ATTORNO, E' PIU' PROBABILE CHE CI SI TENGA FORTE A UN GANCIO (in onore di Marco Carta che l'ha usato in onore di...) E CI SI GUARDI I PIEDI...

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  2. più.. curioso? che poi notavo ora.. non ho nemmeno giustificato il diario... come lo curo poco questo blog! ahahahahaha..

    ..ovviamente questa era la frase cardine del post, anche se non l'ho messa in evidenza in senso assoluto:
    "ma devo convincermi che tutto passerà, che troverò un impiego e che sono qui perché ho scelto questo destino"

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